Ci fa piacere riportare questa notizia in particolare perché è riferita a persone che sono in messa alla prova.
La messa alla prova è un procedimento speciale, introdotto per gli adulti nel 2014 e modificato nel 2022, al quale l’imputato può accedere, una sola volta e per reati puniti con pena non superiore a sei anni, e che alla fine del percorso estinguerà il reato. C’è la sospensione del procedimento penale solo per reati di minore allarme sociale
Viene eseguita dal UEPE (Ufficio di Esecuzione Penale Esterna) e rappresenta quindi una grande opportunità per persone che hanno sbagliato ma per le quali si è ritenuto fosse possibile e utile orientarli verso lavori socialmente utili.
In concreto, c’è la possibilità di evitare l’ingresso in carcere. Auspicabilmente questa opportunità dovrebbe condurre l’imputato a una riflessione profonda: un’occasione per portare consapevolezza sullo stile di vita che l’ha condotto al reato e che, anche grazie alla partecipazione a lavori socialmente utili, possa rendere evidente come una scelta differente, una scelta di legalità, sia possibile.
Un percorso di riabilitazione e responsabilizzazione, in forma di lavori di pubblica utilità, per coloro che abbiano commesso errori; un risarcimento della collettività che ha subito i danni prodotti da quegli errori.
Questi gli obiettivi della convenzione appena siglata per un nuovo quinquennio fra il ministero della Giustizia e la Croce rossa italiana. Il rinnovo firmato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal presidente nazionale della Cri, Rosario Maria Gianluca Valastro, prevede prestazioni di lavoro non retribuite che possono avere finalità sociali e socio-sanitarie in favore di persone alcol e tossico dipendenti, disabili, anziani, minori e stranieri, oppure di protezione civile, manutenzione di immobili e servizi pubblici, o ancora prestazioni che attengano a specifiche competenze del soggetto ammesso allo svolgimento. L’attività, programmata dall’Ufficio di esecuzione penale esterna territorialmente competente, sarà coordinata e soggetta a verifiche da parte dei referenti di entrambe le parti contraenti.
1071 i posti che la CRI apre a questa opportunità, presso 253 Comitati e 313 Sedi di servizio sparse sul territorio nazionale. Tra questi, comitati importanti quali Napoli Sud, Roma, Genova, Milano, Torino, Cagliari e Venezia.
In scadenza il 26 settembre 2023, il rinnovo della Convenzione nazionale è anche dovuto al forte impatto sociale dei servizi offerti dalla Croce Rossa Italiana, alla crescente richiesta su tutto il territorio nazionale di occasioni per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, nonché all’incremento costante, negli ultimi cinque anni, del numero di imputati adulti in messa alla prova.
Fonte: Ministero della Giustizia, gnewsonline.it