Analisi bibliometrica: Ricerca su bullismo e bullismo relazionale
Feliana, Fitri et al.
Bibliometric Analysis: Research on Bullying and Relational Bullying E3S Web of Conferences (2023)
Abstract
Negli ultimi decenni, i casi di bullismo sono diventati questioni globali irrisolte, richiedendo un’approfondita ricerca per individuare nuove prospettive significative. Questo articolo si avvale di analisi bibliometriche per esplorare specificamente la ricerca sul bullismo nei campi della psicologia e delle scienze sociali, al fine di identificare i fattori e le forme del bullismo relazionale. Il metodo adottato si concentra sull’analisi del database di Scopus attraverso una revisione ampia e sull’analisi bibliometrica delle pubblicazioni degli ultimi dieci anni (2013–2022). In particolare, è stato utilizzato il software di analisi qualitativa dei dati NVivo 12 Plus (QDSA) per esaminare varie pubblicazioni dal 2015 al 2022. I risultati evidenziano un costante aumento delle pubblicazioni sul bullismo anno dopo anno, dal 2016 al 2022, confermando che il problema rimane ancora una sfida globale. Gli Stati Uniti e il Regno Unito emergono come i principali contributori a queste pubblicazioni. Attraverso l’analisi bibliometrica condotta con VOSviewer, sono stati identificati otto cluster che hanno fornito nuove prospettive e spunti per futuri studi, grazie alla visualizzazione delle reti, alla sovrapposizione e alla densità dei temi correlati.
Introduzione
L’articolo offre un quadro introduttivo del problema diffuso del bullismo, evidenziando la sua natura allarmante e gli impatti devastanti sulla salute mentale e psicosociale dei giovani coinvolti. Viene sottolineato che il bullismo rappresenta una sfida significativa di salute pubblica, coinvolgendo non solo le vittime e gli aggressori, ma anche altri attori cruciali all’interno dell’ambiente scolastico, quali insegnanti, genitori e coetanei. In particolare, viene evidenziato il contesto critico in cui si trova l’Indonesia, con la quasi totalità delle scuole coinvolte in episodi di bullismo verbale, mentale o psicologico.
Lo studio si propone di analizzare approfonditamente il fenomeno del bullismo al fine di individuare nuovi approcci e fattori determinanti di tale comportamento, nonché per identificare ambiti di ricerca poco esplorati. L’obiettivo è di condurre una valutazione completa della ricerca sul bullismo pubblicata nel database di Scopus nel corso degli ultimi decenni.
Revisione della letteratura
La revisione della letteratura esamina diverse definizioni di bullismo, evidenziando la sua complessità e le caratteristiche distintive che lo contraddistinguono. In particolare, si sottolinea che tale comportamento è caratterizzato da uno squilibrio di potere, l’intenzione di causare danno e l’adozione di atteggiamenti aggressivi e intimidatori.
Il bullismo viene suddiviso in diverse categorie, tra cui il bullismo sociale e relazionale, che mira a danneggiare le relazioni della vittima con i suoi coetanei, e il bullismo indiretto, che si manifesta attraverso la diffusione di pettegolezzi e l’esclusione sociale senza che la vittima ne sia consapevole. Le tipologie di bullismo individuate includono:
1. Bullismo fisico: comportamenti come colpire, calciare, minacciare o danneggiare oggetti della vittima.
2. Bullismo verbale: insultare, minacciare o utilizzare parole offensive, spesso basate sull’orientamento sessuale, l’etnia o le difficoltà di apprendimento.
3. Esclusione sociale: rimuovere qualcuno dal proprio gruppo sociale o influenzare gli altri membri del gruppo ad emarginare la vittima.
4. Bullismo indiretto: diffondere false voci o escludere la vittima da attività e giochi.
Inoltre, vengono identificati tre principali fattori che influenzano il bullismo:
1. Fattori personali: tra cui tratti emotivi insensibili, tendenze psicopatiche, personalità antisociali e predisposizione all’ansia e alla depressione.
2. Fattori familiari: come ambiente familiare negativo, conflitti familiari, violenza domestica e mancanza di comunicazione e supporto emotivo da parte dei genitori.
3. Fattori interpersonali: tra cui relazioni gerarchiche nei gruppi di pari e pressione dei coetanei a conformarsi e mantenere uno status sociale.
Metodo
Il metodo dello studio è stato strutturato in tre fasi per soddisfare gli obiettivi di ricerca delineati. Innanzitutto, è stata condotta una revisione esplorativa mirata a sintetizzare e affrontare in modo completo un’ampia area di studio, coinvolgendo una vasta gamma di studi, pubblicazioni, metodologie, ipotesi ed evidenze esistenti. Durante questa fase, sono state formulate le domande di ricerca, selezionate le fonti di dati e gli strumenti di mappatura del software, delineati gli algoritmi di ricerca e raccolti i dati dai database pertinenti.
In secondo luogo, è stata condotta un’analisi bibliometrica dei dati della revisione. Questo approccio ha permesso di valutare l’efficacia della ricerca precedente, considerando il numero di pubblicazioni e le relative citazioni. Grazie alla diffusione dei social media, gli accademici possono ora esaminare metriche alternative, o altmetrics, per ottenere una visione più completa degli effetti della ricerca, andando oltre gli indicatori tradizionali come articoli e citazioni. La bibliometria comprende una serie di metodologie utilizzate per valutare l’impatto accademico delle pubblicazioni, e può essere applicata a vari livelli di analisi, dai singoli autori e aree tematiche fino alle nazioni e alla mappatura globale.
Infine, nella terza fase, i dati sono stati elaborati utilizzando il software di analisi qualitativa dei dati (QDSA) NVivo 12 Plus e VOSViewer. Questi strumenti consentono di analizzare il testo e il contenuto dei dati qualitativi, integrando i risultati delle analisi bibliometriche condotte con VOSViewer.
Risultati e discussione
La ricerca condotta tramite il database Scopus nel periodo 2013-2022 ha evidenziato diverse nazioni di rilievo nel campo dello studio sul bullismo, con una predominanza di paesi dell’emisfero occidentale, tra cui Stati Uniti e Regno Unito. Al contrario, nazioni come Paesi Bassi, Spagna, Australia e Canada hanno mostrato una minore produzione di pubblicazioni. Alcuni paesi come Svezia, Italia, Norvegia e Finlandia non hanno raggiunto la soglia delle 100 pubblicazioni. Gli Stati Uniti e il Regno Unito si confermano come i maggiori contribuenti alla ricerca sul bullismo.
Il fenomeno del bullismo rappresenta una realtà diffusa nel sistema educativo globale, con una tendenza all’incremento nel corso degli anni. Uno dei gravi problemi emersi nella società moderna riguarda l’aggressività tra gli adolescenti, che può manifestarsi in molteplici forme, compresa l’aggressione fisica e verbale, l’esclusione sociale e il cyberbullismo. L’attenzione nazionale è stata richiamata su questo tema soprattutto dopo vari casi di suicidio giovanile legati alla vitimizzazione e al bullismo, evidenziando i profondi impatti sulla salute pubblica derivanti da tali comportamenti.
Il bullismo è stato definito come una serie di comportamenti ostili perpetrati regolarmente da individui o gruppi, caratterizzati da un dislivello di potere tra i partecipanti. Le sue forme includono il bullismo fisico, verbale, di esclusione sociale e il cyberbullismo.
Gli studi sul bullismo hanno esplorato una vasta gamma di aspetti, tra cui i fattori che lo influenzano, le conseguenze per le vittime, i comportamenti degli aggressori, gli effetti sugli insegnanti e l’interazione con variabili come cultura ed etnia. Alcuni temi correlati, come empatia e bullismo relazionale, sono stati meno trattati.
La ricerca ha individuato alcune tendenze nel bullismo relazionale, analizzando fattori e impatti in vari contesti nazionali. Questi includono esperienze scolastiche, cyberbullismo, genitorialità, empatia, comportamenti antisociali, ruolo degli insegnanti e clima scolastico.
Infine, sono emersi temi dominanti negli studi sul bullismo relazionale tra adolescenti, quali l’effetto delle azioni di indebolimento, l’ostracismo, il pettegolezzo e altre forme di manipolazione sociale. Questi studi sottolineano l’importanza di una comprensione approfondita del bullismo relazionale per la sua prevenzione e gestione, data la sua natura sottile e il suo impatto negativo sul benessere psicologico degli individui.
Conclusioni
I risultati hanno rivelato che il fenomeno del bullismo è influenzato da una serie di fattori: quelli interni e personali del perpetratore o della vittima, le esperienze passate di bullismo, il desiderio di vendetta, fattori esterni come il ruolo degli insegnanti, dei pari, della famiglia e l’impatto dei social media. Le forme specifiche di bullismo relazionale comprendono l’ostracismo, il pettegolezzo, l’incitamento ad altri a deridere un amico, la manifestazione cinica delle azioni del bullo e la diminuzione dell’autostima. Sul versante delle conseguenze, l’impatto psicologico sulle vittime abbraccia aspetti cognitivi, psicologici e sociali, mentre i perpetratori possono sperimentare ansia, sensi di colpa, delusione e stress.
Attraverso una revisione della letteratura e un’analisi accurata, è emerso che il bullismo adolescenziale, come nel caso specifico dell’Indonesia, può avere un impatto devastante a causa della trascuratezza dello sviluppo personale delle vittime. Ciò può condurre a comportamenti estremi come la disperazione, la mancanza di fiducia, l’assenteismo scolastico, la depressione e i tentativi di suicidio. Pertanto, è imperativo che scuole, accademici e organismi governativi si impegnino in politiche innovative e ricerche empiriche volte a mitigare questo fenomeno, che affligge praticamente ogni istituzione scolastica.
Va notato che questa ricerca, sebbene ricca di risultati significativi, è limitata da fonti di dati ristrette e da una scarsa attenzione degli studiosi verso l’applicazione dell’analisi tramite AI utilizzando il Web of Science. Gli autori auspicherebbero che future indagini empiriche espandano il quadro concettuale dell’impatto e dei fattori del bullismo relazionale, fornendo così un’ulteriore base per interventi e politiche anti-bullismo mirati sia a livello locale che nazionale.